Quando, sui banchi di scuola prima e
all'università poi, cominciai a studiare il significato dell'Iva non fu amore a
prima vista. Intanto, l'idea di tassare un "valore aggiunto" mi
sembrava crudele. Il valore aggiunto va premiato pensavo, va incentivato! E noi
lo vogliamo punire? Pessima idea! E poi la Costituzione all'art. 53 impone un
sistema tributario basato sulla progressività. E invece l'Iva colpisce tutti,
miserabili e onnipotenti, con la stessa aliquota percentuale. Che brutta cosa,
pensavo. Ma poi sono cresciuto. Ed ho capito che la realtà è caleidoscopica,
fatta da tante sfaccettature che da imberbe non riuscivo a cogliere.
E allora, oggi, cosa vedo dietro
l'Iva? Ebbene, scorgo la speranza di far pagare qualche briciolo di imposte
anche a quelli che, vessati da un fisco opprimente o più semplicemente inclini
alla defezione, preferiscono astenersi dal dichiarare i propri redditi.
Se c'è una cosa che ho capito nella
vita è, tuttavia, che chi evade non lo fa per cattiveria... Lui, l'evasore,
pensa di stare dalla parte della ragione. È lo Stato che è cattivo! La sua è
una sorta di ribellione forzata e comprensibile!
Ha ragione? Probabilmente no. Ma sono
in tanti a professare questa fede e quindi bisogna andare oltre il concetto di
"colpevolezza" e capire come incentivare il contribuente a
comportarsi onestamente.
La risposta sta nella parziale
detraibilità fiscale dell'Iva, espediente che trasfigura il famigerato balzello
fino a renderlo salvifico ed equo!
Ovviamente, una manovra del genere -
da sola - non renderebbe sostenibile il sistema. Si creerebbe un buco di
bilancio. Come sanarlo? Semplice, alzando le aliquote attuali! Così facendo chi
dichiara onestamente i propri redditi avrà tutto l'interesse ad aumentare i
propri consumi (naturalmente con strumenti di pagamento tracciati), in quanto
riuscirebbe a scaricare dalle imposte sul reddito (alias l’IRPEF) il peso
dell'Iva. Si scatenerebbe un circolo virtuoso capace di garantire un risparmio
fiscale a coloro che fanno girare l'economia: i consumatori.
E chi rimarrebbe penalizzato?
Soltanto chi non dichiara i propri redditi effettivi. Nel momento in cui
acquisterà beni o servizi, infatti, costui dovrà sostenere un'imposizione
maggiore, che rappresenterà il giusto risarcimento verso la collettività che
dichiara onestamente i propri redditi.
Qualcuno potrebbe obiettare che un
siffatto sistema penalizzerebbe anche le fasce più deboli che godono della
no-tax area e che quindi non avrebbero margine per scaricare l'imposta. Abbiamo
una soluzione anche per quello: restituzione integrale nella dichiarazione dei
redditi (dietro presentazione delle spese sostenute) della differenza fra
l'imposta pagata con le nuove aliquote e quella che si sarebbe pagata con le
vecchie soglie.
Troppo complicato per attuarlo?
Oppure troppo equo per un paese come il nostro?
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