Chi sono



Sono nato nel 1980. Figlio unico per scelta dei miei genitori che si erano resi conto da subito del pericolo insito nel procreare. Sin da piccolo le idee erano chiare: da grande farò il tennista! E giocherò come quel biondino svedese, un certo Stefan Edberg. Giocherò come lui: sempre all'attacco. E con eleganza. Eh si, perché che vincesse o perdesse lui, Stefan, era sempre il più bello da vedere. Ed il più leale in campo, tanto da intitolargli (nonostante sia vivo e vegeto) il premio fair play che assegna annualmente lo sport della racchetta.

Poi sono cresciuto e di quel sogno si è impossessato uno svizzero con manie di grandezza, Roger Federer, che pur ispirandosene ha deciso di superare la grandezza dello scandinavo, diventando semplicemente la Perfezione. Il Migliore di tutti.

Bene, dovevo trovare un piano B! Ma quale?

Negli anni '90 (ma forse pure oggi...) se vivevi in un paesino di campagna e la tua famiglia apparteneva alla classe operaia sentivi parlare spesso di un "lavoro dei sogni": il bancario. L'idolatria verso detta casta prescindeva dal ruolo che si sarebbe svolto. Che tu fossi direttore generale, cassiere o usciere non faceva grande differenza. Se entri in Banca sei sistemato per tutta la vita! Lavori (per modo di dire... mica ti spezzi la schiena come un muratore!) fino alle 2 di pomeriggio. Hai 17 mensilità. Stai al caldo quando fa freddo e con l'aria condizionata quando il sole picchia. Insomma un anticipo del Paradiso.

Ottimo, vada per il bancario! Ma come si fa ad entrare in Banca? Non deve essere facile entrare in Paradiso, pensavo. Ci vorranno andare tutti se è così bello. Secondo qualcuno la soluzione facile c'era: "ci vuole la raccomandazione". Passai anche in questo caso al piano di riserva. Studiare. E allora, dopo il diploma nel 1999 mi trasferii a Siena. Università Richard Goodwin, facoltà di Economia Bancaria. Dopo 5 anni intensi, fatti di studio costante ma avidi di vita sociale, nel febbraio 2005 raggiunsi l'obiettivo. Dottore in Economia.

E adesso? A sentire i ben informati la soluzione era simile a quella di 5 anni prima: "conosci qualcuno che possa raccomandarti??". Ma come, tutto questo studio e siamo al punto di partenza?

Non avevo ancora intenzione di arrendermi alla mediocrità che mi circondava e senza perdere tempo mi iscrissi ad un Master, in un Istituto di Ancona di cui non avevo mai sentito parlare prima: l'Istituto Adriano Olivetti. E' stata la decisione migliore della mia vita: dopo aver trascorso quasi due decenni esclusivamente a studiare ho apprezzato la bellezza di imparare e di accrescere la propria conoscenza senza l'ansia di un'interrogazione, senza lo stress di dover dimostrare di essere sempre il migliore. Ho avuto il privilegio di conoscere compagni di corso brillanti dotati di menti eccelse che hanno consentito anche alla mia di aprire orizzonti che per troppo tempo erano rimasti nascosti. Ho avuto la fortuna di incontrare professori e tutor di primo livello che sapevano coniugare la teoria con la pratica. Ma sopratutto, ho avuto la possibilità di frequentare stage formativi presso Aziende vere!

Nella vita ci vuole fortuna: oltre ad essere sufficientemente bravo, condizione necessaria ma non sufficiente, devi avere il fato dalla tua parte. Ed io non posso recriminare troppo con lui. Potevano capitarmi diverse destinazioni. Mi capitò quella giusta. Insieme ai miei due amici Marianna e Fabrizio fummo scelti per Banca delle Marche. Senza raccomandazione entravo in Banca! Anche se non dalla porta principale. Era solo uno stage. Ma era l'occasione per farsi conoscere. Non bisognava farsela sfuggire.

Dopo pochi mesi dalla fine del Master venni contattato da un Dirigente della BdM: mi offriva un posto nel desk dei derivati. Ce l'avevo fatta. Senza raccomandazioni ero entrato in Paradiso!

Mi accorsi subito che non si usciva alle 2 di pomeriggio e che le mensilità non erano 17... ma la temperatura dell'ufficio in effetti era fantastica! Ero felice e non avrei barattato quel lavoro con nessun altro.

Passarono due anni ed il richiamo del natio borgo selvaggio mi portò ad inviare un curriculum ad una Banca della mia provincia che si era affacciata da poco nell'universo finanziario: la Banca Popolare del Frusinate. Quel CV finì nelle mani giuste e l'11 febbraio 2008 iniziai l'avventura in BPF. Addetto dell'Ufficio Titoli. Sono passati quasi 12 anni. E' cambiato il mio ruolo, ma io sono sempre lo stesso. Inguaribilmente romantico e convinto ancora che se vali qualcosa non hai bisogno di chiedere raccomandazioni: alla fine arrivi dove meriti! 

Emanuele

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