E' giusto pagare 5 euro per un bonifico?

In un mondo diviso su tutto, in cui - banalizzando - il 50 per cento si professa orgogliosamente capitalista e l'altro 50 abbraccia fideisticamente teorie marxiste, ma dove tutti (con eccezioni più uniche che rare...) seguono ostinatamente la ricerca del loro profitto, uno dei pochi dogmi bipartisan a prova di oppositori è che le banche siano troppo care! 

Ci si divide sul razzismo, sulla giustizia, sulla politica, sul calcio si rompono amicizie... Ma poi arrivano le banche e mettono tutti d'accordo: "sono delle vere usuraie legalizzate..." arrivano ad inveire i più indignati! Una sorta di mantra sociale capace di fare da collante ad un Paese sull'orlo di una crisi di nervi.

Ma allora, è giusto pagare 5 euro per un bonifico?
Come in ogni campo, le critiche arrivano da chi non conosce cosa ci sia dietro quel bonifico. Un'infrastruttura tecnologica costosissima, dipendenti che a fine mese bussano per reclamare lo stipendio, degli azionisti che invocano il loro profitto e, non da ultimo, imposte da pagare

L'equivoco di fondo sta nel fatto che la gente vorrebbe che le banche fossero benefattrici sociali. In un mondo in cui tutti devono/possono guadagnare è inconcepibile che possa farlo una banca. Può arricchirsi il pescivendolo, il panettiere, il notaio, ma non la banca. Lei deve rimanere un istituto filantropico e guai se fa pagare 5 euro per un bonifico al commerciante che compra i jeans a 30 euro e li rivende agli avventori (senza interrogarsi sulle altrui disponibilità economiche) a più di 100 euro. D'altronde il commerciante mica fa benificienza... A quello deve pensarci la Banca. O no?

Commenti