Come in ogni ambito, si sprecano le
opinioni circa i tratti ideali che la figura del consulente dovrebbe possedere.
Alcuni puntano sulla metafora del
sarto e sulla logica tailor-made:
si cerca di costruire un vestito su misura che calzi alla perfezione le
esigenze dell'investitore, al fine di accompagnarlo verso una possibile
soluzione. Altri scelgono l'approccio del ristoratore: si illustra un menu
passando in rassegna i migliori "piatti" che offre la casa e si
chiede al cliente di scegliere in base ai propri gusti, in termini di
aspettative di rendimento e propensione al rischio.
Senza soffermarci in questo momento
su quale possa essere la strategia vincente, ammesso che possa individuarsi un
ottimo paretiano, ci teniamo a rimarcare la dote che non deve mai mancare al
consulente: l'ascolto.
L'errore da evitare è quello di
ergersi a protagonista, di diventare il centro dello spettacolo. Il focus deve
rimanere sul cliente. Occorre avere la pazienza e la bravura di ascoltarne le
inclinazioni, i gusti, le paure, le esigenze, gli obiettivi, le esperienze. È
fondamentale incamerare il maggior numero di input nella fase iniziale della
conoscenza per poter offrire l'output che soddisfi il nostro interlocutore.
Guai a sembrare professori o ad assumere le sembianze dell'oracolo di
Delfi.
E nel fare questo è necessario creare
la giusta empatia. I clienti sono degli esseri umani con problematiche che
trascendono gli aspetti finanziari. Spendere due parole nei vari appuntamenti
per chiedere se si sia risolto l'inconveniente di cui magari si era parlato la
volta precedente aiuta la costruzione della fiducia, elemento imprescindibile
quando si discute di investimenti. Attenti, però, a non farne il centro degli
incontri e a non esagerare con le confidenze: si rischierebbe di scivolare
verso il chiacchiericcio da bar, che mal si concilia con la giusta
professionalità che deve permeare il consulente.
E attenzione, infine, a non minare la
fiducia conquistata. Siamo di fronte ad un "gioco ripetuto". Se vogliamo
instaurare un rapporto duraturo nel tempo è indispensabile comportarsi
correttamente. Ogni deviazione dalla traiettoria ideale viene percepita come
possibile avvisaglia di future scorrettezze. Quello che raccoglieremo domani
dipende unicamente da ciò che seminiamo oggi.
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