Non mettere tutte le uova in un solo
paniere, altrimenti se questo cade perderai tutto. Un principio tanto
elementare quanto rivoluzionario da far meritare un premio Nobel a Harry
Markovitz.
Ma allora perché al giorno d'oggi
ancora si sente parlare di gente ridotta sul lastrico per un investimento
sbagliato? Perché le persone non diversificano il rischio?
Al netto dei casi in cui l'ignaro
investitore viene raggirato volontariamente dal consulente, la risposta, a mio
avviso, va ricercata - inconsciamente - nella mancanza di umiltà di tutte le
parti in causa.
Se ci pensate, diversificare
significa ammettere di non avere la palla di vetro e non sapere predire il
futuro. E questo può minare la convinzione di quegli investitori che confondono
la borsa con un gioco d'azzardo, inclini a puntare cifre altissime su pochi
titoli, come farebbero sul rosso e sul nero alla roulette.
Pensate poi al consulente. Per fare
bene il suo lavoro, dovrebbe suggerire di attuare sia una diversificazione
dell'asset allocation, sia del market timing. Ma in questo modo ci starebbe
confessando che non ha la certezza di quello che farà il singolo strumento
finanziario (se avesse saputo che Amazon sarebbe cresciuta negli anni come poi
è accaduto avrebbe dovuto suggerire di comprarne il 100% del portafoglio!) o di
quando ci sarà il prossimo rally/crollo di mercato.
In pratica diversificare significare
ammettere di non sapere. Ed in un mondo pieno di sé, tronfio e borioso si fa
molta fatica ad ammetterlo.
Voi che ne pensate?
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